Chiesa San Luca

Santuario-di-San-Luca

Chiesa di S.Luca temporaneamente chiusa per restauro.

LA STORIA

La chiesa di San Luca, originariamente intitolata ai 12 apostoli, venne fatta costruire nel 1174 dal Beato Crescenzio da Camposampiero (1150-1225 c.) lungo il naviglio interno, nel tratto compreso tra la Torlonga e il ponte delle Torricelle. Il Comune Guelfo di Padova la fece abbattere per erigere le mura cittadine e la fece ricostruire ridosso delle stesse mura. Dopo il rinvenimento del corpo di San Luca avvenuto a Santa Giustina il 19 marzo 1177, Crescenzio da Camposampiero cambiò il titolo della chiesa in quello appunto di San Luca. Nel 1320 fu abbattuta anche quella chiesa e venne ricostruita nel luogo in cui ancora oggi si trova.

LA CHIESA ATTUALE

La facciata, molto semplice, presenta quattro paraste ioniche, due per parte della porta d’ingresso, timpano triangolare sormontato da tre statue di pietra alte cm. 150, raffiguranti la Madonna con San Francesco a destra e Sant’Antonio a sinistra. Sul lato destro della facciata una lapide ricorda il battesimo di Bartolomeo Cristofori (1655-1731), cembalaro padovano, inventore del pianoforte, battezzato in questa chiesa il 6 maggio 1655.

L’interno, dal 1778, è a pianta a croce greca con due cappelle recenti (1834 c.) ai lati del presbiterio. Sopra la bussola d’ingresso vi è la cantoria con organo del 1912 ristrutturato e arricchito nel 1996.

Tra le opere si segnalano:

dipinto ad olio su tela (braccio sinistro del transetto) di fine ‘500 inizio ‘600 di scuola veronesiana, raffigurante San Benedetto che consegna la regola monastica a Sant’Agostino;
l’altare della cappella del braccio sinistro, già intitolato a san Luca e ora alla Madonna, in stile barocco del tardo ‘700; in luogo della pala d’altare, un affresco “alla maniera di Giotto” e attribuito a Giusto de’ Menabuoi riproduce una Madonna in trono con Bambino;
l’altare maggiore di marmo decorato a intarsio con pietre dure semipreziose da Francesco Corbarelli negli anni 1667-68; al centro tabernacolo in forma di tempietto a pianta quadrata sormontato da un baldacchino ovale mistiligneo intagliato e dorato che racchiude un dipinto ad olio di scuola veneta; sul soffitto della calotta del Coro sono emersi affreschi settecenteschi che sono stati restaurati con autorizzazione della Sovrintendenza ai beni artistici dal pittore Dionisio Gardini di Padova; la pala addossata all’abside è di Pietro Damini (1592-1631) e rappresenta San Luca che dipinge la Madonna su sfondo padovano con la torlonga e i santi protettori di Padova San Daniele e San Prosdocimo;
pala dell’altare (braccio destro) del Beato Crescenzio da Camposampiero, fondatore della chiesa, eseguita nel settembre 1997 dal pittore Dionisio Gardini;
Crocifissione (braccio destro, parete di destra) di ignoto autore veneto del ‘700;
in belle cornici lignee dorate ottocentesche, stampe rappresentanti la via Crucis (in origine 10, ne rimangono 6 perché 4 sono state trafugate).